Viaggiare coi mezzi pubblici, pro, contro, rischi e benefici

Sapevi che l’auto è il mezzo di trasporto che causa più incidenti? Ecco perché tante persone prediligono i mezzi pubblici. Ma anche per i mezzi pubblici vigono regole, responsabilità e consigli: scopri quali, per i conducenti e per i passeggeri.

Da più di uno studio è emerso che l’auto è uno dei mezzi di trasporto più pericolosi, anche se il primato di mortalità per distanza chilometrica è detenuto dalla moto, il veicolo strutturalmente più vulnerabile per il semplice fatto di avere raramente la meglio in un urto con qualcosa di più grosso. L’automobile risulta potenzialmente più pericolosa di un mezzo pubblico perché ha più libertà di movimento, è più aerodinamica, può compiere manovre arrischiate più facilmente ed è guidata in percentuale da un numero più alto di privati che conducenti di professione, mentre alla guida dei mezzi di trasporto pubblici vi sono dipendenti che dovrebbero essere prima opportunamente formati per svolgere questo lavoro.

In ogni caso, anche guidare un mezzo pubblico può comportare dei pericoli se fatto in maniera sconsiderata, così come viaggiarci sopra senza rispettare le dovute norme di comportamento condivise per la sicurezza di autisti e passeggeri. Viaggiare con i mezzi pubblici ha innumerevoli vantaggi, ma va fatto con responsabilità!

Vediamo prima i vantaggi.

  • meno inquinamento;
  • nessun problema di parcheggio;
  • nessun problema di ZTL;
  • meno stress da traffico;
  • nessun pensiero riguardo alla manutenzione del veicolo;
  • relativamente poca spesa raffrontando il costo del biglietto agli esborsi relativi a benzina/caselli autostradali;
  • possibilità di fare altro durante il tragitto non essendo impegnati nella guida.

 

Quindi, spostarsi con i mezzi pubblici è un’ottima alternativa al fatto di muoversi con auto propria, ma anche questo tipo di mobilità va fruito e attivato con i giusti prerequisiti, che sono, per il conducente una opportuna formazione, e per il passeggero rispetto delle regole.

Lato conducente: chi guida un veicolo adibito a trasporto persone ha una grande responsabilità, perché mentre svolge il suo compito deve costantemente garantire la sicurezza e l’incolumità dei suoi passeggeri (un po’ come l’Autista di ambulanza che è responsabile e garante del proprio equipaggio). Per chi opera come conducente di mezzi pubblici, tutelare la sicurezza di chi sale a bordo è un preciso dovere. Una parte di questa tutela è garantita dai sistemi di sicurezza di cui è dotato il veicolo, una parte è garantita dall’applicazione della guida sicura. Perché, anche in questo settore della mobilità, è possibile anzi consigliatissimo applicare i fondamenti della guida sicura, a beneficio dell’incolumità dei trasportati e, più in grande, di una viabilità più fluida e sicura per tutti gli utenti della strada.

 

 

È ovvio che ogni conducente, indipendentemente da quello che trasporta, che siano merci, animali, persone oppure nulla, semplicemente se stesso, debba mantenere un alto livello di concentrazione e l’attenzione sempre alta: però è anche necessario che chi assume su di sé la responsabilità della sicurezza di terzi sia ancora più prudente, rispettoso delle normative vigenti e in possesso di tutti i requisiti, abilitazioni e corsi.

Nell’ambito logistico dei trasporti pubblici, l’importanza della formazione è cruciale. La guida sicura per la guida di mezzi pubblici inizia dalla conoscenza e dal rispetto delle normative vigenti, Codice della strada e responsabilità del conducente.

Il punto di partenza è come sempre la sicurezza stradale, ovvero l’applicazione di misure condivise e pubblicamente adottate con l’obiettivo di prevenire gli incidenti e ridurre le conseguenze di quelli che proprio non si riesce ad evitare. Il Codice in questo ci dà una mano, regolamentando il corretto comportamento da tenere su strada, in ogni dettaglio, per ogni categoria di utente, nell’ottica di fornire direttive utili a salvaguardare la propria salute quella degli altri. Poi, oltre al Codice, vi sono altri provvedimenti che ciascuno può prendere, perché, come sai, patente non è sinonimo di sicurezza, anche se in un mondo perfetto basterebbe la patente a garantircela.

Per ottemperare alla necessità condivisa di sicurezza durante la circolazione stradale, esiste la formazione professionale, che offre a privati e dipendenti aziendali la conoscenza tecnica e pratica per poter gestire le situazioni di emergenza alla guida, evitare le reazioni istintive e fare fronte agli imprevisti in maniera corretta, ed esiste anche, più in grande, lo sviluppo e l’utilizzo di sistemi di gestione.

Sistemi di gestione e programmi regionali per la sicurezza

Esistono ad esempio, per i conducenti di mezzi pesanti sia adibiti a trasporto cose che trasporto persone, studi e programmi che mirano a migliorare a livello integrato la sicurezza di autisti e persone a terra, anche regionali, ne citiamo uno come esempio:

“L’intero Programma è orientato a favorire la sicurezza che deve essere garantita trasversalmente per tutte le modalità di trasporto e spostamento, con particolare attenzione alle fasce di popolazione più vulnerabili, tra cui i bambini, gli anziani o le persone a mobilità ridotta. […] Migliorare la sicurezza del trasporto pubblico; ridurre l’incidentalità stradale in coerenza con gli obiettivi UE; […] Si intende ridurre ulteriormente i valori dell’incidentalità del trasporto pubblico ferroviario e degli autobus (che risultano già bassi ad oggi) attraverso politiche integrate che agiscano in modo coordinato sugli aspetti infrastrutturali, tecnologici e di sicurezza dei mezzi”.

Oppure, per i mezzi pesanti aziendali, ma che ci aiuta a capire come potrebbe essere progettata la sicurezza anche in tema di trasporto pubblico, uno studio inglese ha registrato che: “Una mirata progettazione dei nuovi interventi e un adeguato sistema di sorveglianza dovranno poi migliorare ulteriormente la cosiddetta ‘safety’, ossia la sicurezza durante i trasporti, così come la sicurezza e il comfort dei passeggeri nelle fasi di attesa,
interscambio e accesso ai servizi (‘security’) con azioni nelle stazioni, alle fermate,
sull’accesso ai mezzi etc”.

 

 

Tra le misure evidenziate come utili in quest’ambito, si annoverano la separazione tra pedoni e veicoli, perché “un sito ben progettato e gestito facendo attenzione alla segregazione tra veicoli e persone consente di ridurre il rischio di incidenti”, l’utilizzo di opportuna segnaletica per evidenziare gli attraversamenti e barriere, e la riduzione o eliminazione di manovre ritenute rischiose, ovvero inversione e retromarcia, poiché, per i mezzi pesanti adibiti al trasporto cose è stato misurato che “circa un quarto di tutti i decessi che coinvolgono i veicoli sul lavoro avvengono in occasione di manovre di inversione o retromarcia”, e “il modo più efficace per ridurre incidenti di questo tipo è eliminare la necessità di fare tali manovre, utilizzando ad esempio schemi di circolazione mono-direzionali”.

In ogni caso, per una convivenza sicura tra grandi mezzi e persone, è bene adottare misure come facilitare ai conducenti la vista dei pedoni e delle aree dedicate ai pedoni, installare sui veicoli segnalatori acustici o luminosi di manovra, o dispositivi di prossimità per avvisare chi guida della presenza di “ostacoli” sulla propria traiettoria. Poi curare e mantenere funzionali a livello di infrastrutture tutte le aree stradali di convivenza. Ricordi quanto abbiamo visto circa la guida notturna e la mancanza di infrastrutture?

Questi sono solo alcuni esempi. È bene ricordare che il servizio di trasporto su strada è dettagliatamente normato in ciascun ambito territoriale, così in Italia chiunque trasporti persone deve attenersi a regole statali, regionali, provinciali e addirittura comunali, specifici per ciascun tipo di veicolo e al numero di passeggeri che il veicolo è abilitato a trasportare.

Ma come si attua la sicurezza su un mezzo pubblico?

 

 

Sistemi di sicurezza di bordo

Sappiamo bene che sulle autovetture, utilizzate perlopiù da privati, la sicurezza passiva è garantita dall’indossare correttamente la cintura di sicurezza, anche nei sedili posteriori. Poi, per i bambini, gli appositi dispositivi di ritenuta come seggiolini e alzatine a seconda di età e peso. Il numero massimo di persone che un guidatore può trasportare con la patente B è 9 autista compreso. Chi conduce mezzi adibiti al trasporto di più di 9 persone come gli autobus ha bisogno della patente di guida categoria D o D+E o CQC e deve sapere che il veicolo che guida è accessoriato con sistemi di sicurezza quali cinture di sicurezza, estintori, alloggiamenti/adattatori per le carrozzine dei passeggeri con disabilità, cassetta di pronto soccorso e pulsante di emergenza per arresto del motore. Inoltre il veicolo è munito di apposito cartello che indica il numero di posti a sedere, il numero di persone trasportabili per la sicurezza e il numero di persone che il mezzo può trasportare in piedi.

 

Regole un po’ differenti interessano i pulmini di piccole dimensioni per il trasporto di poche persone o gli scuolabus, spesso gestiti a livello comunale, dove per motivi di sicurezza dei passeggeri non sono ammessi viaggiatori in piedi.

Requisiti e comportamento del conducente

Il conducente di un mezzo adibito al trasporto persone deve avere la patente B e il CQC, ovvero la Carta di Qualificazione del Conducente (Decreto Legislativo del 30 aprile 1992 n. 285). Deve conoscere il Codice della strada ed elementi di meccanica per poter verificare lo stato di efficienza del veicolo o intervenire con piccole riparazioni. Sempre per ottemperare alla responsabilità della sicurezza dei passeggeri, è tenuto a controllare pneumatici, tergicristalli, freni e luci siano in stato di funzionalità, e che a bordo sia tutto ok prima di iniziare la marcia, inoltre dovrebbe segnalare ai passeggeri l’obbligo di indossare le cinture e controllare il percorso da seguire e il possesso dei titoli di viaggio. Pubblichiamo perché molto completa questa scheda riguardo le competenze, responsabilità e conoscenze del conducente di autobus.

 

 

Descrizione: Il conducente di autobus è la figura professionale che si occupa di guidare gli autobus provvedendo a trasportare i passeggeri e a garantire la sicurezza del viaggio e la pulizia del mezzo.

Cosa fa: Riceve il percorso da fare con la tabella degli orari previsti per ogni fermata;

Studia l’itinerario da percorrere;

Compie eventuali operazioni connesse al viaggio (come ad esempio la vendita e il controllo dei biglietti);

Guida l’autobus facendo salire e scendere in condizioni di sicurezza i passeggeri nelle varie fermate;

Adatta la guida alle circostanze e alle persone trasportate;

Si assicura che i passeggeri rispettino le norme di sicurezza;

Dà informazioni sulle fermate del percorso;

Controlla periodicamente lo stato del veicolo;

Segnala eventuali guasti o malfunzionamenti del veicolo.

Competenze tecniche:

Conoscenza del codice della strada;

Conoscenza delle strade che deve percorrere;

Conoscenza della normativa relativa al trasporto di passeggeri;

Conoscenza delle caratteristiche dell’autobus che guida;

Conoscenza dei principi di base della meccanica automobilistica;

Capacità di leggere mappe e cartografie;

Capacità di effettuare la manutenzione ordinaria del veicolo;

Capacità di compilare documenti di viaggio.

Competenze trasversali: Orientamento al cliente/utente; Capacità di controllo.

Caratteristiche personali e attitudini:

Autocontrollo/resistenza allo stress;

Precisione;

Resistenza fisica.

Inquadramento: Lavoratore dipendente.

Formazione: Per svolgere la professione di conducente di autobus è sufficiente possedere la licenza media, ma è indispensabile essere in possesso, oltre che della patente (D o D-E), del Certificato di Abilitazione Professionale di tipo KD (ottenibile dopo i 21 anni) rilasciato dalla Motorizzazione Civile, che si ottiene con il superamento di un esame orale sostenuto presso una qualsiasi autoscuola.

Come e dove lavora: Il conducente di autobus svolge la sua professione, generalmente come dipendente, per aziende di trasporto pubbliche e private, che operano nella rete stradale urbana, regionale, nazionale o internazionale.

Varietà delle attività: Bassa.

Integrazione: Lavora prevalentemente da solo.

Grado di responsabilità: media.

Grado di autonomia: Autonomia rispetto al contenuto del lavoro, Bassa; Autonomia rispetto alle modalità di esecuzione, Media; Autonomia rispetto ai tempi di lavorazione, Bassa.

Mobilità e trasferta: Sì.

(Da “Città dei mestieri di Milano e della Lombardia”)

https://www.cittadeimestieri.it/job/conducente-di-autobus/

 

 

Il conducente professionale inoltre si preoccupa di tutelare, oltre all’incolumità dei passeggeri che è al primo posto, anche quella del veicolo, in modo da garantire nello stesso tempo la sicurezza della clientela, del veicolo aziendale, e di tutti gli altri veicoli che condividono con lui quel tratto di strada. Per rispetto di sé stesso e degli altri deve curare il proprio benessere psicofisico rispettando i giusti ritmi di veglia e risposo e non assumere sostanze dannose o in grado di alterare le capacità di guida. Deve astenersi da qualsiasi cosa possa distogliere la sua attenzione dalla guida ed evitare tassativamente:

  • uso del telefono;
  • lettori video per seguire programmi o partite mentre guida;
  • mangiare e fumare;
  • chiacchierare con i passeggeri se non per comunicazioni di servizio, e comunque brevi.

 

Il comportamento corretto da tenere alla guida è correlato alla responsabilità della sicurezza dei passeggeri trasportati, badando nel contempo anche alla propria sicurezza e a quella del mezzo, in termini specifici SAFETY (la propria incolumità fisica) e SECURITY (protezione dei passeggeri e dei beni aziendali). E il passeggero cosa può e cosa non può fare?

Comportamento del passeggero

Tutti siamo felici di beneficiare dei vantaggi che ci dà il poter usufruire di mezzi pubblici funzionali, a orari regolari, puliti e sicuri, puntuali, senza la preoccupazione di controllare l’itinerario e guidare in prima persona, senza il pensiero di trovare parcheggio e nel contempo consapevoli di fare una buona azione per la riduzione dell’inquinamento ambientale, però dobbiamo sempre tenere a mente che da passeggeri dobbiamo attenerci ad alcune regole, per la nostra sicurezza e per il benessere e la civile convivenza con gli altri viaggiatori, nonché il rispetto della persona che sta lavorando, alla guida del mezzo pubblico.

 

 

Innanzitutto ricordiamo che salendo a bordo stiamo tacitamente accettando tutte le condizioni di viaggio, proprio come se avessimo sottoscritto un contratto con la compagnia o l’azienda di trasporti. Ci impegniamo quindi salendo a rispettare tutte le regole previste, a partire dall’acquisto e obliterazione del titolo di viaggio.

Tutte le compagnie di trasporto espongono all’interno di tutti i veicoli che compongono la flotta aziendale il regolamento da rispettare per essere ammessi a bordo, oltre a queste norme il passeggero si impegna a mantenere un comportamento consono e disciplinato, nella fattispecie a:

  • seguire la segnaletica e utilizzare le porte corrette per la salita e la discesa;
  • non spingere, intralciare, calpestare gli altri passeggeri;
  • non ascoltare musica ad alto volume;
  • non disturbare con comportamenti ineducati, aggressivi, non consoni gli altri passeggeri;
  • non fotografare o riprendere le altre persone a bordo;
  • non ostruire i corridoi di passaggio con bagagli o con il corpo;
  • non occupare più di un posto a sedere, non mangiare, non fumare;
  • non gettare per nessuna ragione oggetti dai finestrini;
  • cedere il posto ad anziani o persone in stato di difficoltà o bisogno;
  • non disturbare mai, per nessuna ragione, il conducente.

 

 

Cosa succede se un mezzo pubblico fa un incidente?

Se si verifica un tamponamento tra due auto, non grave, e vi sono le condizioni, si procede a compilare il cosiddetto CID (convenzione di indennizzo diretto); a seconda dei casi e della dinamica dell’incidente, purché non si vada nel penale, ci sarà di sicuro un risarcimento danni, a carico dell’una o dell’altra assicurazione. Ma se avviene un sinistro mentre ci troviamo a bordo di un mezzo pubblico? Se ci troviamo a bordo di pullman, tram, autobus, metro, taxi, treno, il passeggero può chiedere il risarcimento danni anche se il veicolo su cui viaggiava ha torto: in altre parole, se anche se è il conducente del mezzo pubblico ad avere torto nell’incidente stradale e non l’altro veicolo, il passeggero che subisca danni fisici in quell’incidente può richiedere un indennizzo alla compagnia di trasporti, perché durante il viaggio è sotto la responsabilità del conducente.

Perciò…

Una formazione alla guida seria e sviluppata a beneficio del professionista che opera in questo preciso ambito logistico è un’alleata indispensabile per circolare su strada garantendo il massimo livello di tutela ai propri passeggeri. Curioso di conoscere i consigli di guida sicura specifici per la guida di mezzi pubblici? Ne parliamo presto! Alla prossima!

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