È di nuovo autunno, scopri come affrontarlo al meglio anche in tempo di Global Warming

L’aumento delle temperature nel tempo sta modificando i modelli meteorologici sconvolgendo il normale equilibrio della natura. Ciò comporta molti rischi per tutte le forme di vita sulla Terra, compresi gli esseri umani, tra cui gli esseri umani che guidano.

Facciamo un passo indietro. Cosa succede con i cambiamenti climatici?

I cambiamenti climatici sono fenomeni di grossa portata che possono interessare vaste aree del mondo o anche il globo nella sua interezza, basti pensare alle glaciazioni. Quello che sta accadendo ora è più che altro il contrario, ovvero un anomalo surriscaldamento globale che va a scombinare le stagioni, sciogliere il ghiaccio ai Poli, ridurre le nevi perenni, desertificare zone prima verdi, influendo in maniera inedita su animali, persone e piante. Gli impatti del clima sono già molto evidenti: le cause possono essere ricercate principalmente in un enorme inquinamento dell’aria, provocato dal volume esagerato di attività industriali umane.

Per questo sarebbe bene concentrarsi su un’ottica più green, anche alla guida!

Ma, in attesa che la filosofia ambientale e l’impegno ecologico prendano piede in una fetta consistente della popolazione – mentre per adesso la problematica è ancora molto trascurata, purtroppo – cosa possiamo fare per gestire queste strane stagioni miste e imprevedibili che ci ritroviamo a fronteggiare?

Una volta, l’inverno era inverno e l’autunno era autunno, e così la primavera e l’estate. D’inverno era frequente la presenza di ghiaccio e neve sul manto stradale, l’autunno era caratterizzato da precipitazioni abbastanza frequenti, nebbia e abbondanza di foglie sul manto stradale, la primavera da rapide variazioni di luce e pioggerelle, l’estate dal calore e da tutto ciò che ne consegue, quindi asfalto rovente, motori spesso surriscaldati, gomme che subiscono maggiormente l’usura e la deformazione.

 

 

In inverno, è sempre stato buon senso effettuare i seguenti controlli:

  • controllare il meteo, per non farti cogliere alla sprovvista da un rovescio di pioggia o di neve imprevisto;
  • moltiplicare l’attenzione che presti ai ciclisti e ai pedoni, che con il buio sono più difficili da vedere (loro devono avere il giubbotto catarifrangente, ma tu aguzza la vista);
  • controllare tutti i fluidi del veicolo, per non danneggiare agli impianti;
  • non accendere gli abbaglianti nella nebbia ma i fendinebbia;
  • verificare di avere tutti i fari regolati e funzionanti, tergicristalli e spazzole in ottimo stato e liquido nella vaschetta lavavetri;
  • controllare di avere l’antigelo nel radiatore per evitare la rottura dei giunti causa passaggio dell’acqua a stato ghiacciato e suo aumento di volume;
  • non partire prima che il parabrezza sia completamente spannato;
  • anticipare le frenate;
  • AUMENTARE la distanza di sicurezza dal veicolo che ti precede.

 

 

In primavera, stagione caratterizzata da un’alta percentuale di sottovalutazione del rischio e classicamente considerata “innocua”, sono sempre stati consigliati questi controlli:

  • cambio gomme;
  • controllo dello stato di usura dei freni e delle pastiglie;
  • stato della batteria;
  • tergicristalli e sistema di condizionamento;
  • cambio olio se necessario;
  • occhiali da sole a portata di mano, a causa di variazioni luminose rapide molto frequenti nelle giornate di primavera, ricche di luce e di rifrazioni, che possono essere pericolose nell’indurre a distogliere lo sguardo dalla strada o a non vedere un ostacolo improvviso.

 

 

In estate e prima di partire per i viaggi prestare attenzione ai seguenti punti:

  • pneumatici (compresa la ruota di scorta);
  • batteria. Controlla che sia carica!
  • livello del liquido refrigerante;
  • livello dell’olio motore;
  • freni. Anche il freno a mano;
  • climatizzatore. L’aria fresca favorisce la concentrazione!
  • livello di liquido dei tergicristalli, spazzole;
  • pulizia del parabrezza perché la presenza di aloni, con il riflesso del sole, può affaticare la vista o peggio causare pericolosi punti ciechi;
  • cintura di sicurezza sempre indossata anche se fa caldo;
  • durante le lunghe percorrenze, ma anche ogni volta che ti sembra necessario o che un passeggero lo richiede, fermarsi e fare una pausa: meglio arrivare a destinazione qualche minuto dopo che rischiare di compromettere la sicurezza tua e di chi trasporti!

In autunno, classicamente si seguono le seguenti dritte:

  • anticipati nelle frenate rispetto a come faresti su una strada asciutta;
  • mantieni in stato di efficienza tergicristalli e luci;
  • accertati che l’impianto di riscaldamento funzioni, può essere molto utile per spannare i vetri;
  • aumenta la distanza di sicurezza rispetto al veicolo che ti precede;
  • riduci la velocità in caso di pioggia e fai attenzione alla visuale;
  • in una parola, segui la cosiddetta regola delle “3 V”: Visibilità, Veicolo davanti e Velocità.

 

 

E nell’autunno di ora?

L’autunno di ora è una specie di ibrido caratterizzato da temperature anomale, fuori dalla norma perché troppo alte (quindi da un’atmosfera estiva quando è bel tempo, con molti gradi) e da improvvise giornate “brutte”, piene di precipitazioni anche più violente del solito. Inoltre, non dimentichiamo che anche se il Pianeta si è surriscaldato il buio cala lo stesso prima, d’autunno, di conseguenza avremo la sensazione di essere in estate durante il giorno e ci troveremo avvolti dalle tenebre a partire dalle 19.00.

Perciò??

Niente paura, alcuni dei cari vecchi consigli di prima rimangono validi, anzi, sacrosanti, come ad esempio controllare sempre lo stato di gonfiaggio e pressione degli pneumatici e non montare gomme inadatte alla stagione in corso: anche in tempi di Climate Change l’acquaplaning colpisce e non perdona!

Cos’è l’acquaplaning

L’acquaplaning, letteralmente “slittamento sull’acqua”, si verifica quando l’acqua piovana è in quantità tale da non permettere una sufficiente area di contatto tra le gomme e il manto stradale, cioè quando lo pneumatico perde il contatto con il suolo a causa di uno spessore non idoneo del battistrada.

 

 

In questo modo si viene a creare una specie di “cuscino” d’acqua che, frapponendosi tra lo pneumatico e l’asfalto, annulla l’attrito tra le due superfici con una pressione tale da “sostenere” il peso del veicolo. In questo modo diventa impossibile far rallentare o cambiare direzione al veicolo, che diventa quindi pericoloso perché conserva la quantità di moto della marcia ma non può essere direzionato.

L’acquaplaning può essere totale (perdita di controllo del veicolo) o parziale, quando cioè coinvolge solo alcune delle ruote, generando in curva situazioni di sottosterzo o sovrasterzo.

Sul fondo stradale bagnato, frequente da incontrare in autunno, entra in atto la tassellatura delle nostre gomme, studiata apposta per permettere all’acqua di frangersi nelle scanalature e, aumentando il grip, assicurare il continuo mantenimento del contatto tra pneumatico e asfalto.

Ecco i parametri da tener presenti per evitare sbandate e manovre pericolose:

  • spessore 8 mm. Siamo di fronte a un battistrada nuovo, la gomma mantiene il contatto con il manto stradale;
  • spessore 3 mm. È lo spessore minimo consigliato, l’acqua riesce a incunearsi tra pneumatico e strada;
  • spessore 1,6 mm. È il minimo legale. Decisamente insufficiente (e sconsigliato), preclude il contatto tra pneumatico e strada, e provoca un notevole aumento dello spazio di frenata.

 

 

Altri due aspetti da tenere in considerazione per il mantenimento del buono stato degli pneumatici sono gonfiaggio e pressione. Uno pneumatico sgonfio porta a un’usura laterale, mentre un sovragonfiaggio porta a un’usura centrale. Le indicazioni per il corretto gonfiaggio sono contenute proprio nella tua auto, solitamente nello sportello della benzina, sul bordo della portiera o sul bordo del vano portabagagli.

Anche le foglie rimangono un rischio

Oltre a causare alla tua automobile una perdita di aderenza e ridurre quindi la trazione delle ruote, le foglie cadute hanno anche il potere di nascondere parzialmente o del tutto la segnaletica orizzontale, nonché eventuali ostacoli come fossi o buche, dislivelli e radici.

Pioggia

Se si guida con la pioggia battente, per prima cosa bisogna mantenere la calma: troppe persone finiscono coinvolte in un incidente stradale per l’ansia o l’agitazione. Tenere un atteggiamento più prudente del solito è il corretto approccio quando si guida sotto la pioggia. Se piove o ha piovuto, se il manto stradale ti appare dissestato o in cattive condizioni, metti in conto di diminuire la velocità, per prevenire potenziali perdite di aderenza.

 

 

Nebbia

La presenza di nebbia, e la conseguente riduzione della visibilità e del senso dell’orientamento, portano a un aumento del rischio stradale. Soprattutto nelle zone molto umide o montane la nebbia rimane un fenomeno che caratterizza l’autunno.

I vetri che si appannano facilmente, le strade umide o sporche, la temperatura rigida nell’abitacolo e soprattutto la scarsa visibilità ci mettono ancora in difficoltà.

In conclusione…

Per avere una guida sicura in autunno è consigliato controllare regolarmente la pressione degli pneumatici, lo stato del battistrada e il corretto funzionamento dei tergicristalli. Fare caso ai segnali che la nostra auto ci invia attraverso le spie luminose che rivelano malfunzionamenti o problemi in tutti i sistemi del nostro veicolo. Inoltre, per i punti evidenziati sopra, meglio andare un po’ più piano che uscire di strada o restare coinvolti in una situazione pericolosa, come una sbandata o la collisione con un altro veicolo.

Non ci sono più le stagioni di una volta, ma il buon senso è sempre la scelta più indicata.

E tu, cosa ne pensi della guida in autunno?

Vorresti aggiungere un consiglio tratto dalla tua esperienza personale? Scrivicelo nei COMMENTI! A presto!

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