Patologia del trasportato e tecniche di guida in ambulanza per il trasferimento sicuro del paziente

Tutto quel che c’è da sapere sulla patologia del trasportato in ambulanza e le tecniche di guida sicura necessarie a evitare scosse e peggioramenti di salute al paziente durante il tragitto tra il luogo del soccorso e l’ospedale.

Nel vastissimo campo del soccorso, il capitolo che riguarda le attenzioni da prestare nei confronti del traumatizzato durante il trasporto a bordo di veicoli sanitari è così importante che noi di Formula Guida Sicura gli abbiamo dedicato persino una gara, il Trofeo Autista dell’Anno, per affrontare in maniera “scherzosa” un tema sensibile e provare in prima persona, attraverso una doppia prova di trasporto acqua sia in barella che a bordo di ambulanza, quanto conta lo stile di guida dell’autista nell’evitare scosse o traumi al trasportato.

Il trasporto di un paziente in ambulanza può essere un momento molto critico per la sua salute e la sua sicurezza, non solo perché è bisognoso di soccorso e deve raggiungere in poco tempo il luogo in cui potrà ricevere cure adeguate, ma perché tecnicamente, se non vengono prestate le attenzioni giuste in tutta una serie di manovre ed aspetti, il paziente potrebbe addirittura peggiorare durante il tragitto a bordo del mezzo di soccorso, cosa assolutamente contraria a ogni logica di aiuto.

È chiaro che, per la riuscita di un trasporto corretto e immune da danni o sofferenze ingiustificate per il paziente, hanno responsabilità diversi fattori, non tutti imputabili al fattore umano: come ad esempio la tenuta ed efficienza del veicolo, la tipologia stessa del mezzo di soccorso, come vedremo più avanti, nonché le caratteristiche del tragitto.

Nella gestione del trasporto di un paziente a bordo di ambulanza, è fondamentale che il veicolo sia dotato di attrezzatura adeguata: di un lettino stabile e di strumentazioni idonee – come cinture di sicurezza e imbracature – per assicurare il paziente al lettino, onde evitare le lesioni provocate dai movimenti incontrollati durante il tragitto.

 

 

Inoltre, è necessario che il trasportato sia oggetto di un monitoraggio costante. Il paziente deve essere monitorato senza interruzione da parte dell’equipe medica durante la percorrenza in ambulanza, per verificare eventuali variazioni della sua condizione di salute. Questo per permettere al personale sanitario a bordo di essere in grado di attuare un pronto intervento in caso di emergenze o peggioramenti dello stato di salute del trasportato.

Sempre relativamente alle attenzioni da prestare non prettamente inerenti all’Autista, va osservato che bisogna mantenere una comunicazione continua tra personale sanitario a bordo dell’ambulanza e paziente e tra i membri dell’equipe medica all’ospedale, per coordinare il trasporto e garantire la continuità delle cure.

Vediamo meglio su cosa concentrarci:

  • adottiamo una guida “deflettiva”, o difensiva: evitiamo di frenare bruscamente o di affrontare le curve a velocità elevata, adottando una guida uniforme e cercando il più possibile di anticipare gli eventi;
  • usiamo, quando possibile, strade principali, che sono generalmente più lineari presentando meno curve e incroci rispetto alle secondarie, ciò minimizza gli effetti delle scosse sul paziente durante il trasporto;
  • regoliamo la velocità, in modo da evitare brusche accelerazioni e manovre improvvise. È ovvio che la velocità ideale dipende dalle condizioni del traffico e dallo stato del paziente;
  • teniamo presente che esistono regole di sicurezza sul come assicurare il paziente durante il trasporto in modo che sia mantenuto stabile sul lettino durante la marcia;
  • ricordiamo che la nostra guida deve consentire al personale sanitario a bordo di poter monitorare costantemente e in sicurezza le condizioni del trasportato durante il percorso, come frequenza cardiaca, pressione arteriosa o saturazione. L’equipe deve poter intervenire rapidamente in caso di peggioramento, senza preoccuparsi della strada o della guida;
  • teniamo a mente anche e soprattutto che una guida scorretta o disattenta può peggiorare la condizione del paziente e causargli ulteriori danni.

 

Perciò, ecco che la nostra alleata è una volta di più la guida sicura: un insieme di attenzioni, tecniche, accorgimenti e comportamenti alla guida che si possono acquisire tramite la formazione, per essere pronti a effettuare l’operazione di soccorso nel migliore dei modi.

 

 

Per approfondire

Alla guida di un’ambulanza l’Autista svolge il delicato compito di trasportare in poco tempo e sana e salva la persona da soccorrere, perciò al centro c’è sempre la sicurezza e il comfort del paziente. Qualsiasi urto, scossa, accelerazione brusca o ondeggiamento dell’ambulanza può influire in maniera anche grave sullo stato del trasportato, specialmente in caso di traumi importanti.
Dai test drive effettuati da Autisti e personale specializzato, ma anche dall’esperienza diretta di guida e in virtù delle loro intrinseche caratteristiche tecniche, è emerso che le ambulanze con cambio automatico sembrano limitare in maniera significativa le scosse al trasportato.

Come abbiamo visto nella puntata dedicata, sono molti i benefici che un mezzo di soccorso a cambio automatico può offrire a conducente e trasportati, tra cui il fatto che la guida risulta meno stancante, facilita una maggior concentrazione, dà meno pensiero all’Autista, che deve limitare il proprio intervento, e ultimo ma non ultimo, parlando di fisiopatologia del trasportato, consente una guida più fluida e di conseguenza meno scossoni subiti dal paziente.

 

 

Vi sono casi in cui, a maggior ragione se il conducente non è abituato al cambio manuale – magari per la giovane età – un veicolo a cambio automatico può risultare persino più semplice ed efficiente. A determinare le differenze di sensazioni che le due tipologie di veicoli danno, sono proprio le caratteristiche strutturali tecniche del mezzo: un veicolo a cambio automatico consente una guida più fluida, che porta a una marcia più uniforme, limitando abitudini di guida personali e traducendosi in minore usura e meno manutenzione – a volte è proprio la difformità tra gli stili di guida dei conducenti a incidere su consumi e stato di usura di cambio, frizione, freni e pneumatici!

Abbiamo visto che anche in caso di soccorso tramite ambulanza allestita su veicoli 4×4 (fuoristrada), vi sono tecniche specifiche adatte a garantire sicurezza e comfort del trasportato, come si apprende tramite alcuni esercizi di guida pratica, ad esempio affrontare una pietraia, un cumulo di pietre che simula un terreno molto sconnesso e la situazione di trasporto di un politrauma (o un traumatizzato), dove è necessario ridurre la velocità e ammortizzare quanto più possibile le scosse del terreno per il paziente e per l’equipaggio preservando nel contempo il mezzo da eventuali danneggiamenti, stando attenti a non far spegnere il veicolo perché la ripartenza comporta scosse importanti.

Per quanto riguarda i veicoli in sé e la loro produzione, l’aspetto della sicurezza del paziente è così importante che case di produzione, allestitori, Autisti e Associazioni tengono presente il fatto che le ambulanze siano chiamate a rispettare una normativa europea di sicurezza, per evitare il fallimento del soccorso causa problemi tecnici. Perciò, ambulanze da trasporto, da soccorso e da soccorso avanzato devono sottostare a precisi indici e rispondere a standard molto stretti per poter circolare su strada, la risultante di normative regionali, nazionali ed europee atte a garantire le migliori condizioni di sicurezza possibili durante il trasporto, sia per l’equipaggio che per i pazienti.

 

 

Parola di istruttore di Formula Guida Sicura

Per essere certi di adottare una guida adatta a non causare scosse o traumi al paziente durante il trasporto in ambulanza, il consiglio professionale da parte degli istruttori di guida sicura di Formula Guida Sicura è di prestare attenzione a questi accorgimenti:

  • adottare uno stile di guida idoneo rispetto al tipo di trauma (ad esempio, una situazione di gomito rotto è diversa dalla situazione di un investito, che presenterà quasi sicuramente fratture multiple);
  • assicurarsi dell’efficienza del veicolo, cioè verificare che sia dotato di tutti i comfort per il viaggio, ad esempio il perfetto stato delle sospensioni;
  • adeguare il proprio comportamento a seconda della tipologia di trauma (qui esuliamo dal campo della guida in ambulanza, perché la scelta del veicolo idoneo va fatta a monte, un politrauma può richiedere anche un elisoccorso);
  • considerare come preponderante, per la patologia del trasportato, anche la scelta del tracciato per arrivare all’ospedale o centro medico di riferimento a seconda del tipo di trauma e/o intervento.

 

 

Facendo focus sull’aspetto specifico della guida di un veicolo sanitario, ecco cosa si intende per “adottare uno stile di guida idoneo per il tipo di trauma”: assicurarsi che la propria condotta al volante dell’ambulanza sia il più possibile esente da manovre brusche, che sono sopportabili per un passeggero sano ma cruciali per il paziente che stiamo soccorrendo. Nella fattispecie cercare di tenere una guida molto fluida, a bassa velocità, il più possibile immune da rollii e beccheggi – che arrecano malessere e instabilità sia al trasportato che all’equipaggio – e prestare attenzione alle intersezioni o a quando ci si immette in una strada; cercare il più possibile di anticipare le situazioni con lo sguardo (anticipo visivo); adottare inoltre una guida molto difensiva (“per capirsi, comportati come se tutti gli altri conducenti fossero potenzialmente ubriachi”).

In conclusione, il trasporto di un paziente in ambulanza richiede una guida sicura da parte dell’Autista e un’attenzione costante alla sua salute da parte dell’equipe sanitaria.

La scelta di un’ambulanza attrezzata e di un personale medico competente è fondamentale per garantire un trasporto sicuro e confortevole per il paziente. È importante che il personale medico e tutti gli Autisti soccorritori siano costantemente formati sulle tecniche di trasporto sicuro e su come intervenire in caso di emergenza durante il viaggio.

Che ne pensi? Nella tua Regione si fa formazione sulla patologia del trasportato? Scrivicelo nei COMMENTI! A presto!

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