Le auto elettriche supercar parte II: quanto sono sicure?

Nella puntata precedente abbiamo lanciato una domanda che in tanti si fanno: le auto elettriche sono sicure? Più o meno delle autovetture a motore termico? Nell’articolo tutte le risposte.

Il mercato e la diffusione dei veicoli elettrici stanno crescendo sempre di più, grazie ai progressi della tecnologia e anche a causa dell’interesse dei consumatori per questa tipologia di mobilità. Ecco perché è importante conoscere i loro pregi e difetti in termini di sicurezza.

Cosa sappiamo davvero su questi bellissimi veicoli scintillanti, silenziosi e a impatto ambientale zero che ci guardano dalle concessionarie e ci invogliano ad acquistarli per provare l’ebbrezza di un elevato comfort di guida, dell’assenza di limiti di circolazione facendo inoltre una buona azione per il Pianeta?

In realtà molte cose. Ne abbiamo parlato qui e qui. Sappiamo che sono molto funzionali in città, che consentono di accedere alle zone a traffico limitato, che permettono ai loro proprietari di godere di sgravi e agevolazioni. Sono inoltre davvero semplici da guidare e consentono un’esperienza di guida appagante a causa della totale assenza di sbalzi di andatura, accelerazioni o decelerazioni improvvise, privilegiando una fluidità molto amica sia delle componenti meccaniche del veicolo sia del benessere del guidatore. Non sottovalutiamo poi l’importante contributo dato alla riduzione delle emissioni dannose per l’atmosfera visto che, nell’elettrica, non c’è combustione. Inoltre, una vettura elettrica è silenziosa e ha meno costi di gestione, e un motore molto semplice rispetto al tradizionale motore termico.

Riassumiamo anche gli “svantaggi”, per una valutazione equilibrata: difficoltà nel fruire dei box di ricarica se sono pochi o malfunzionanti o presi d’assalto – in città – o assenti in quella tratta – su alcuni tratti autostradali ad esempio, o su strade ancora non opportunamente servite ed equipaggiate da colonnine di ricarica a distanze regolari. Autonomia limitata, o comunque non sufficiente a gestire un viaggio di lungo respiro. Molte auto elettriche infatti non superano percorrenze di 150 chilometri, non parliamo ovviamente delle potentissime supercar. Le vetture elettriche “normali” in ogni caso sono per certi versi ancora insufficienti rispetto alle abitudini degli italiani, che stando al portale assicurativo Facile.it percorrono in media 11.125 chilometri annui, quindi almeno 30 al giorno. Altra nota dolente sono i costi elevati del veicolo in sé, e la difficoltà di reperimento delle batterie, molto meno diffuse di qualsiasi altro pezzo di ricambio per le macchine a benzina.

Per ovviare ad almeno uno di questi “difetti”, Sorgenia ha creato un’app che ti permette di vedere in tempo reale qual è la stazione di ricarica disponibile più vicina, fornendo una mappa aggiornata della posizione delle colonnine di ricarica elettrica nella zona e monitorando contemporaneamente lo stato dei rifornimenti e dei pagamenti tramite smartphone. L’app si chiama MyNextMove.

Ma dal punto di vista della sicurezza?

Come abbiamo visto, il Centro Prove AXA in Svizzera si è occupato di effettuare dei crash test per verificare il livello di sicurezza delle elettriche rispetto alle rivali a combustione. I crash test, di grande impatto visivo, sono stati effettuati per testare la sicurezza delle auto elettriche, sulle quali esiste un elevato rischio di incendio a causa delle batterie al litio.

In questi test sono state sperimentare le reazioni a una situazione di impatto, nel primo utilizzando una Tesla Model S senza batteria (tolta per motivi di sicurezza) andando a verificare i danni al sotto scocca nel caso di una invasione di rotatoria, e nel secondo  verificando cosa accade nel caso di una collisione tra due veicoli identici ma con alimentazioni diverse, utilizzando due Volkswagen Golf una elettrica (EV) e una no (ICE).

Il sotto scocca è la parte inferiore del pianale dell’automobile, non è visibile ma fondamentale componente di un veicolo visto che è la base su cui viene successivamente costruito tutto il resto dell’auto, la barra che sostiene la plancia, i duomi delle sospensioni, la base dei montanti eccetera. Questa parte del veicolo è particolarmente esposta e soggetta agli urti perché essendo il “pavimento” dei veicolo può facilmente entrare in contatto con detriti, asperità e ostacoli presenti sul suolo.

Nel primo test, quello con Tesla, si è simulata una situazione che può capitare tutti i giorni anche a un guidatore esperto, ovvero quella di, alla guida di un’auto elettrica di elevate prestazioni, entrare in rotatoria troppo velocemente, e non riuscire più a frenare, percorrendola al centro. Questo test, che simula anche il ribaltamento del veicolo, mostra che il sotto scocca non è sufficientemente forte da non subire danneggiamenti, ma che la struttura dell’auto invece fornisce adeguata protezione agli occupanti.

Nel secondo test, quello con le 2 Golf una elettrica e una no, tramite una collisione frontale alla velocità di 50 km/h si vuole dedurre quale delle due auto riporta più danni, e la risposta è che tra le due auto, in cui comunque i dispositivi di sicurezza passiva mettono al riparo da lesioni gli occupanti, è la versione non elettrica a riportare più danni alla carrozzeria, per il fatto di essere più leggera, caso particolare perché sempre secondo una ricerca di AXA le automobili elettriche provocano il 50% di collisioni con danni propri in più rispetto alle macchine non elettriche, percentuale che sale nei modelli più potenti.

A livello di sicurezza, oltre all’infiammabilità delle batterie, l’altro aspetto critico è proprio quello del sotto scocca delle elettriche, perché mentre i costruttori prevedono protezioni laterali, anteriori e posteriori, non vi è ancora abbastanza attenzione al piano inferiore, quello che può essere maggiormente danneggiato e che andrebbe opportunamente protetto.

Batteria: anche se il rischio di incendio in un’auto, sia che sia termica sia che sia elettrica, è statisticamente abbastanza basso (rapporto di vetture che prendono fuoco 5 su 10.000), è stato osservato che gli incendi che interessano i veicoli elettrici sono più difficili da spegnere.

Nota per gli operatori dei corpi di soccorso (Vigili del Fuoco): in caso di intervento in una emergenza che coinvolga l’incendio di un’auto a batteria, tener presente che non vi è solo l’incendio ma anche la presenza della corrente elettrica. È l’alta capacità delle batterie al litio installate sui veicoli che potrebbe, in caso di urto meccanico, provocare un’esplosione con conseguente incendio della batteria.

In ogni caso, anche se uno studio sulla mobilità ha rivelato che quasi il 35% degli intervistati ritiene che salvare un ferito su un’auto elettrica sia più pericoloso che su una macchina a combustione interna, questi sono timori infondati, perché tra le procedure di soccorso comunemente osservate vi è il disaccoppiamento automatico della batteria.

A livello di dati condivisi osserviamo che: i guidatori di auto elettriche causano il 50% in più di collisioni con danni ai propri veicoli rispetto alle auto con motore a combustione interna; le auto elettriche supercar in quanto capaci di maggiori prestazioni sono in grado di aumentare la velocità più rapidamente, e con le auto elettriche il rischio maggiore di incidenti si provoca non quando si rallenta ma quando si accelera; questa “accelerata involontaria rapida” è potenzialmente causa di rischio di incidentalità se il conducente del veicolo non ne è consapevole e non ne tiene conto, pensando di guidare allo stesso modo una supercar elettrica e un’auto a motore endotermico.

Quindi, per mettere in sicurezza un’auto elettrica e guidarla nel rispetto della sicurezza degli altri utenti della strada, è consigliato impostare un livello di accelerazione minore, soprattutto subito dopo l’acquisto, quando cioè, per motivi di scarsa pratica, non si è ancora pienamente esperti di questa tipologia di veicolo; stare molto attenti quando si percorrono tratti di manto stradale interessati da elementi in rilievo, pietre, isole stradali o rotatorie, per non provocare urti al sotto scocca; tenere sempre presente che i veicoli elettrici sono spesso abbastanza pesanti: psicologicamente, si tende a sentirsi più sicuri quando si è a bordo di un veicolo massiccio e pesante, che è il motivo per cui le moto sono il veicolo più esposto all’incidentalità stradale provocata da altri data la loro massa minore, proprio per questo chi guida un veicolo elettrico pesante dovrebbe ricordare sempre che i veicoli più leggeri sono svantaggiati in caso di urto, come ha evidenziato infatti il crash test AXA tra Golf EV e Golf ICE. Oltre a queste buone pratiche di circolazione, la messa in sicurezza di un veicolo elettrico prevede di: escludere la tensione dell’impianto elettrico per prima cosa, qualunque intervento si vada a compiere sul veicolo, dalla manutenzione al soccorso. Visto che le auto elettriche montano impianti ad alta tensione e potenzialmente pericolosi, è necessario staccare il connettore di servizio dalla fonte di energia, indossare dispositivi di protezione e usare attrezzature isolanti.

Poiché che l’argomento è in ampliamento, e che il mercato delle elettriche è in crescita, studi e ricerche sulla sicurezza, formazione e potenzialità di rischio riguardo a questo tipo di alimentazione sono i benvenuti: anche SicurAUTO.it porta avanti indagini e test per cercare di quantificare e misurare i rischi connessi con le auto elettriche tra cui il rischio incendi, soprattutto in luoghi chiusi come officine, gallerie o parcheggi sotterranei, e anche per capire quanto il peso e la massa dei veicoli può influire, in caso di impatto, sulla loro deformazione e conseguente pericolo per gli occupanti, nell’ambito di una osservazione delle casistiche che deve portarci non ad avere timore dei veicoli elettrici, ma a conoscerli sempre di più per poterli utilizzare in modo consapevole e senza pericolo.

Ma quali sono le auto elettriche più affidabili?

Il sondaggio del 2022 ha eletto come auto più sicura dell’anno proprio la Tesla Model 3 ed anche la Nissan Leaf appare in testa come elettrica più affidabile (Consumer Report). Sempre facendo riferimento allo scorso anno, tra i migliori veicoli elettrici in commercio in quanto a sicurezza stradale ci sono Hyundai Ioniq 6, BMW iX1 e il Tesla Cybertruck (no pubblicità, solo statistiche!).

Piccolo glossario delle sigle che potresti trovare per indicare le elettriche

  • EV (Electric Vehicle): significa veicolo elettrificato, ovvero che usa uno o più motori elettrici per la locomozione e movimentazione utilizzando le batteria per immagazzinare l’energia necessaria;
  • BEV (Battery Electric Vehicle), veicolo elettrico a batteria, sta a specificare che non essendo presente un motore a combustione interna il veicolo deve essere necessariamente collegato a una fonte di energia perché la batteria sia ricaricata;
  • ICE (Internal Combustion Engine): veicolo a combustione interna, che lavora grazie alla combustione di un combustibile con un ossidante in una camera di combustione (motore-aria-benzina).

In conclusione

Questo campo è ancora da esplorare nonostante i progressi e la diffusione, vi sono ancora criticità da risolvere e aspetti da migliorare, come ad esempio lo smaltimento delle batterie elettriche o la carenza di colonnine di ricarica, o i costi non precisamente democratici dei veicoli elettrici.

Ma per la mobilità del futuro l’elettrico rappresenta di sicuro un’opzione, caldeggiata oltretutto dalle istituzioni per una riduzione del nostro impatto umano sull’ambiente. Sulle politiche dell’energia green il discorso è ampio, e forse è presto per parlare di una vera e propria rivoluzione verde. Certo l’elettrico è in crescita, ed è sicuro: anche se abbiamo trattato gli aspetti relativi agli svantaggi e alle criticità legate al livello di sicurezza, in questi veicoli, a un esame sereno di benefici e svantaggi, risultano superiori vantaggi.

Come la pensi? Scrivicelo nei COMMENTI! A presto!

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