Ma è obbligatoria la cintura nei sedili posteriori?

Quanto ne sappiamo in realtà di responsabilità del conducente, anche privato, per lesioni gravi e gravissime e morte (omicidio stradale) del trasportato?

Non cambiare pagina, resta ancora un po’. Anche se è un brutto argomento. Dobbiamo fermarci un attimo e parlarne.

In Italia l’uso della cintura di sicurezza è obbligatorio per tutti i passeggeri a bordo di un veicolo, compresi quelli seduti sui sedili posteriori. È sancito dall’articolo 172 del Codice della Strada, che prevede sanzioni per chi non rispetta questa norma. La specifica che riguarda il fatto di indossare le cinture di sicurezza anche sui sedili posteriori è stata introdotta per aumentare la sicurezza di tutti i passeggeri in caso di sinistro, e non solo delle persone nel vano anteriore del veicolo, nonostante l’area posteriore sia per sua natura più protetta.

Un dispositivo così rudimentale può davvero fare la differenza tra la vita e la morte quando siamo alla guida o trasportati in un veicolo?

 

Approfondiamo

Il Codice della Strada, proprio per tutelare sempre più le persone, è in continua evoluzione. Ci sono stati aggiornamenti importanti nel corso degli anni, compreso il 2024. Facciamo un riepilogo aggiornato al 2024 su cosa dice il Codice della Strada riguardo alle cinture di sicurezza, con focus sui sedili posteriori. L’articolo 172 del Codice della Strada stabilisce che tutti i passeggeri di un veicolo, compresi quelli seduti sui sedili posteriori, debbano indossare la cintura di sicurezza, se il veicolo ne è provvisto. E ciò vale per tutte le tipologie di veicoli, sia privati che pubblici: auto, furgoni, camion, autobus (ove previsto), taxi, ecc.

Sanzioni per mancato utilizzo: è prevista una multa per chi non indossa la cintura di sicurezza. Oltre a ciò, la decurtazione di 5 punti dalla patente di guida. In caso di recidiva, cioè se vieni multato per la stessa infrazione due volte nell’arco di due anni, è prevista la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.

Chi guida è responsabile di assicurarsi che tutti i passeggeri a bordo indossino le cinture di sicurezza. Tuttavia, la responsabilità individuale di allacciare la cintura ricade su ciascun passeggero adulto. In caso di passeggero minorenne, la responsabilità ricade sul conducente o su chi detiene la custodia del minorenne.

Alcune novità importanti

Diverse sentenze di Cassazione hanno stabilito non solo che il conducente ha l’obbligo di esigere che i passeggeri indossino le cinture di sicurezza, ma anche che può rifiutarsi di trasportarli – ad esempio evitando di partire – se non lo fanno.

Inoltre, per rimarcare ulteriormente l’importanza di indossare le cintura, ci vengono in aiuto anche le tecnologia a supporto della sicurezza: tutti i veicoli di nuova produzione dovranno essere dotati di un dispositivo di Reminder che avvisa suonando se le cinture di sicurezza, anche quelle posteriori, non sono allacciate.

E le responsabilità del  conducente?

Come abbiamo visto, l’articolo 172 del Codice della Strada prevede l’obbligo di indossare la cintura anche sui sedili posteriori. Ma cosa dice a livello di responsabilità, assicurazione e rapporti di lavoro, trasporto colleghi e responsabilità del datore di lavoro?

Vediamo.

 

 

Tutti i passeggeri a bordo di un veicolo, compresi quelli seduti sui sedili posteriori, devono indossare la cintura di sicurezza. Il conducente è “responsabile” di tutti i passeggeri a bordo e deve preoccuparsi che indossino le cinture di sicurezza. Chi non indossa le cinture di sicurezza rischia sia una multa pecuniaria sia e la decurtazione di punti dalla patente. Se stiamo parlando di trasporto persone a livello lavorativo, o di avere il trasporto di colleghi tra le proprie mansioni lavorative per contratto o su mezzo aziendale, vi sono alcune casistiche che ti invitiamo a scoprire qui. Inoltre, è bene ricordarsi che, in ogni caso, il datore di lavoro ha una responsabilità generale per la sicurezza dei dipendenti, sia durante l’orario di lavoro che durante gli spostamenti in itinere (cioè durante il tragitto casa-lavoro, che è il motivo per cui i Mobility Manager si preoccupano di attivare iniziative e buone pratiche per evitare quanto più possibile l’utilizzo del mezzo privato anche se in taluni casi (o aree geografiche) queste non sono sempre attuabili. Sempre nel contesto del Mobility Management, connesso anche con la stesura del piano aziendale di mobilità degli spostamenti casa-lavoro, esiste un’iniziativa utile che è il car pooling, o car sharing, secondo cui più colleghi si mettono d’accordo con altri per condividere il viaggio verso la sede di lavoro.

 

In questo caso però, al conducente incaricato si assomma anche la responsabilità verso i colleghi a bordo.

E allora?

Se si verifica un incidente con lesioni mentre si trasportano colleghi, la responsabilità può essere attribuita al dipendente conducente nel caso in cui abbia violato il Codice della Strada o avuto una condotta imprudente o negligente; al datore di lavoro se l’incidente è avvenuto a causa di carenze nella manutenzione del veicolo, mancanza di formazione del conducente, o ulteriori responsabilità legate all’organizzazione del lavoro. A terzi, come nel caso di un normale incidente, se la colpa è di un altro veicolo o di un fattore esterno.

Per quanto riguarda l’assicurazione, in caso di sinistro durante il trasporto di colleghi per lavoro, potrebbe entrare in gioco l’assicurazione INAIL, che copre gli infortuni sul lavoro, ma la situazione è valutabile caso per caso.

Al di là che tu sia un dipendente aziendale che trasporta colleghi o una mamma che trasporta bambini o un guidatore qualsiasi che dà un passaggio a un amico o a sua volta sale come passeggero nel veicolo di un altro conducente, perché è importante indossare le cinture di sicurezza anche sui sedili posteriori?

Perché in caso di urto di una frenata improvvisa si può essere proiettati in avanti con una forza tale da causare lesioni gravissime, che è anche il motivo per cui in auto non andrebbero tenuti in braccio i bambini ma posizionati negli appositi seggiolini secondo il loro peso, altezza e età e seguendo le normative sul trasporto bambini. Un bimbo slegato in macchina può trasformarsi in un proiettile.

 

In sintesi

Le cinture di sicurezza, così spesso sottovalutate, sono un dispositivo fondamentale per la protezione di tutti gli occupanti di un veicolo in caso di incidente, anche e soprattutto sui sedili posteriori. Vanno allacciate sempre, anche per tragitti brevi! Indossare correttamente la cintura di sicurezza è un gesto semplice ma che può salvare la vita. Perciò, dai il buon esempio ai tuoi passeggeri e insisti affinché indossino sempre le cinture, e non temere di sembrare un rompiscatole! Vedrai che ti ringrazieranno. Ti è mai capitato di viaggiare sui sedili posteriori senza cintura?

Lo rifaresti?

E se invece fossi tu a guidare e stessi trasportando colleghi poco sensibili all’argomento, come ti comporteresti?

Di’ la tua!

Scrivici a: info@formulaguidasicura

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