Incidentalità stradale e veicoli sanitari: criticità e proposte

È il 2023 e ancora le nostre strade sono interessate da incidenti importanti che coinvolgono mezzi di soccorso: come ovviare a questo problema? Facciamo il punto della situazione.

La tematica è di interesse comune, e scottante, tanto che ha trovato il rilievo che merita all’interno del più importante evento di settore, il Ceu 2023, Congresso Nazionale Emergenza Urgenza (ne abbiamo parlato qui).

Come estesamente spiegato e mostrato dai relatori e confermato da ulteriori statistiche, gli incidenti stradali che coinvolgono veicoli speciali non sono affatto da sottovalutare, rappresentando un numero troppo alto.

Uno dei topic più seguiti della convention infatti è stato proprio questo argomento basilare se si parla di emergenza-urgenza, l’importanza della formazione alla guida per evitare e prevenire gli incidenti. Si è parlato delle statistiche dell’incidentalità stradale relative ai mezzi di soccorso, delle regioni con il maggior numero di sinistri, delle dinamiche di incidente che vedono coinvolti i veicoli speciali, le ambulanze, le automediche, per fare il punto e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla problematica.

In generale, cioè non solo relativamente al settore sanitario, i fattori determinanti responsabili di provocare o favorire gli incidenti stradali sono legati ai comportamenti del conducente, ma anche a certe caratteristiche intrinseche, età, stato di salute, uso di sostanze non compatibili con la guida, grado di attenzione, senso di responsabilità, livello di conoscenze teoriche e tecniche riguardo la guida e quello che si può fare e non si può fare conducendo un veicolo.

Tra i comportamenti più dannosi in assoluto annoveriamo la distrazione, il mancato rispetto dei limiti di velocità (quasi il 41% dei casi), non utilizzare la cintura di sicurezza e non fermarsi agli stop o ignorare le precedenze. Una percentuale dei sinistri è causata da condizioni non idonee della strada, come ad esempio uno stato di dissesto o di segnaletica mancante o insufficiente, e una percentuale è causata dalla negligenza nell’effettuare controlli periodici e manutenzione sulla propria auto o veicolo, cosa di per sé molto rischiosa sia per sé che per gli altri.

C’è però un altro importante fattore da considerare, che non è imputabile in effetti al guidatore, ed è l’accesso alla formazione specifica, all’istruzione in merito alle misure di prevenzione e i corretti comportamenti da tenere alla guida per preservare la propria incolumità, il veicolo guidato da eventuali danneggiamenti e le altre persone e veicoli.

Perciò, un limitato accesso alle informazioni utili a condurre un veicolo in sicurezza diventa fonte di rischio per il guidatore: ecco perché bisognerebbe prendere molto sul serio la formazione.

Va da sé che, per essere conducenti di veicoli speciali, occorre un’adeguata formazione alla guida, un iter calibrato e specifico di addestramento volto a preparare l’Autista sia dal punto di vista teorico che, soprattutto, pratico e fattivo: tecniche di guida, conoscenza approfondita del veicolo che va a condurre, il corretto approccio agli scenari che si possono presentare durante il servizio a seconda delle condizioni variabili di: paziente, traffico, condizioni meteorologiche, tipo di tracciato, tipologia di codice, condizioni di stress/emergenza/pericolo/scarsa visibilità, ecc.

Ad esempio, un corso di guida sicura professionalizzante aiuta chi si mette a servizio del prossimo a condurre con sempre maggior responsabilità un’ambulanza. La conoscenza delle leggi e delle sentenze, nonché del Codice della strada, ci aiuta a essere rispettosi durante la circolazione e a sapere sempre come dobbiamo comportarci. Il buon senso e la naturale prudenza fanno sì che, anche laddove vi fosse un’incertezza sulla normativa in merito, si opti per un’azione non lesiva della sicurezza.

Situazione della sicurezza nel sanitario nelle regioni

Vi sono, anche in questo caso, regioni virtuose e regioni meno virtuose nella statistica di incidentalità stradale che coinvolge veicoli sanitari, ogni regione poi attua i propri provvedimenti per preoccuparsi che gli Autisti di veicoli sanitari siano opportunamente preparati a svolgere il loro compito.

Una componente di questa statistica è certamente data anche dalla tipologia di regione, dal suo livello di popolazione e dalla sua densità di traffico, ma la cosa interessante è che, senza scendere nel merito e citare regione per regione, le regioni con il minor numero di incidenti, con minori report di lesioni ad Autisti e trasportati e con minori morti sono quelle dove sono state messe in atto strategie di prevenzione, nella fattispecie corsi di formazione per gli operatori del soccorso volti a informarli del funzionamento del veicolo che vanno a condurre e dei rischi che si corrono durante lo svolgimento del servizio di emergenza sanitaria, facendo opera di formazione e sensibilizzazione in merito.

Secondo l’Istat, ecco i principali responsabili dei sinistri stradali nel settore sanitario:

  • condizioni meteorologiche avverse;
  • errori umani, come distrazione, stanchezza o errori di valutazione;
  • velocità eccessiva o inadeguata;
  • condizioni stradali precarie;
  • mancanza di manutenzione dei veicoli;
  • conflitti di traffico con altri veicoli;
  • mancato rispetto delle regole stradali da parte degli utenti della strada;
  • problemi meccanici o guasti ai veicoli;
  • difficoltà nell’individuare il luogo esatto dell’emergenza, soprattutto se si tratta di aree remote o scarsamente illuminate.

 

Ma dobbiamo anche ricordare che, anche se nel report Istat è al sesto posto, ancora una consistente quantità di incidenti che coinvolgono ambulanze è causata da altri veicoli, e non dall’ambulanza stessa. Si torna a ribadire quindi l’importanza di una guida sicura da parte di tutti gli utenti della strada, perché alla guida siamo tenuti tutti a tenere altissima l’attenzione. Il lavoro dell’Autista di ambulanza è molto stressante, perché chi conduce un mezzo in emergenza è sottoposto a ritmi serrati, a carichi emotivi impegnativi e a una vera e propria fatica psicofisica, ecco perché è necessario venirgli in aiuto preparandolo nel migliore dei modi. I rischi compresi nel raggiungere l’emergenza il più rapidamente possibile per portare soccorso al traumatizzato non devono essere aumentati dalla superficialità degli altri utenti della strada, e l’operazione di soccorso non deve mai, MAI, in nessun caso essere motivo di ulteriori pericoli.

Propositi, proposte

Il CoEs riflette da tempo sulla problematica e sul tema della sicurezza degli Autisti e dei veicoli durante gli interventi, nella circolazione su strada, nel posizionamento sul luogo dell’incidente e negli scenari di soccorso a feriti su strada.

Per evitare incidenti è stata identificata l’opzione di prestare attenzione alla corretta distribuzione del carico, che influisce molto sul comportamento dinamico del veicolo, rispettare le norme del Codice della strada e gli altri utenti della strada, tenendo presenti anche le leggi e le sentenze che riguardano l’incidente accaduto, ovvero il fatto che avere sirene e lampeggianti in funzione (stato di emergenza) non esime l’Autista dal dover tenere una guida il più possibile prudente e sicura, tanto che il criterio “incriminato” si chiama proprio “prudenza e diligenza”.

Il veicolo di emergenza in codice rosso può bypassare alcune norme del Cds ma non deve arrecare rischio alle altre persone, e le altre persone mantengono ovviamente l’obbligo di facilitare il passaggio al veicolo in servizio e di dargli strada.

Riportiamo qui parte di una sentenza di Cassazione che può essere utile avere sottomano, la n° 24990 del 25 novembre 2014:

“In tema di responsabilità da circolazione stradale, se è vero che i conducenti di veicoli in servizio di emergenza (polizia, ambulanza, vigili del fuoco), anche quando procedono previa attivazione del dispositivo acustico d’allarme (c.d. sirena), non sono comunque esonerati dal dovere di osservare la generale prudenza nell’approssimarsi ai crocevia, è altresì vero che la violazione di tale generale obbligo di prudenza non esonera gli altri conducenti dall’obbligo di arrestare immediatamente la marcia, non appena siano in grado di percepire la suddetta segnalazione di emergenza.”

Nei mesi iniziali di quest’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un rapporto mondiale sulla sicurezza stradale, documento che attesta tramite dati aggiornati sull’incidentalità stradale lo stato reale del rischio stradale in ogni Paese, e l’impatto di ciò sulla sanità pubblica e personale. Il gruppo tecnico che ha stilato il report è coordinato dal Ministero della Salute e costituito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell’Interno, Istat, Aci, Iss e professionisti della medicina d’urgenza. Il documento, che raccoglie statistiche su numero di veicoli circolanti, normative sulla sicurezza stradale e numero di incidenti è un buon punto di partenza per monitorare la situazione e comprendere dove e come intervenire per una viabilità più sicura.

E nel sanitario?

Gli incidenti che coinvolgono ambulanze in particolare e mezzi di soccorso in generale potremmo dire che sono un’emergenza nell’emergenza: l’incidentalità stradale purtroppo è molto presente nell’ambito dei mezzi di soccorso. I sinistri che coinvolgono i veicoli sanitari avvengono per diversi motivi, tra cui solo alcuni si possono “imputare” al conducente: stress lavoro correlato, distrazione, scarso accesso alla formazione. Inoltre si segnalano, tra quelli indipendenti dall’Autista: traffico intenso, condizioni meteorologiche avverse, eccessiva distanza del target, impossibilità o difficoltà di rispettare appieno il Codice della strada, che, come abbiamo visto, ha sempre le sue conseguenze. Ma la causa delle cause è la velocità eccessiva, perché spesso, erroneamente, magari per inesperienza, si pensa che su un’emergenza l’unico modo di arrivarci sia velocemente. Invece, la formazione ti insegna che un’andatura sostenuta e costante è più efficace sia in termini di sicurezza che di riuscita dell’intervento.

Queste ed altre cose spieghiamo e illustriamo – per poi metterle in pratica! – al corso di guida sicura per la guida di ambulanze in emergenza. Siamo nel settore guida sicura da oltre 15 anni proprio per aiutare ciascun professionista a svolgere il suo servizio in totale tranquillità.

Scopri di più sul corso!

In conclusione…

La maniera più certa ed efficace per ridurre l’incidentalità è investire in formazione, prendendosi la briga di studiare e progettare percorsi specifici di addestramento e istruzione sulle tecniche di guida difensiva, sicura. Poi, fare sempre manutenzione al proprio veicolo ovviamente, e, come principio d’oro, usare sempre buon senso, attenzione, rispetto, degli altri e delle regole. Difficile ma non impossibile!

Proviamoci tutti insieme. Che ne pensi? Alla prossima!

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